Cara Finuzza. Diario di guerra di un professore siciliano
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Stumpo Beniamino
Descrizione
Il Professore siciliano Beniamino Stumpo (1880-1968) viene chiamato alle armi il 13 giugno 1916 (sarebbe rimasto in divisa sino alla fine di ottobre 1919) ed inizia quel giorno il suo diario di guerra stilato su sei piccoli quaderni scolastici. Si tratta di un originale spaccato della vita quotidiana nell’Italia bellica di un intellettuale meridionale che si confronta, criticandola duramente, con la classe dirigente politica e militare dell’Italia del suo tempo e, stando dalla parte degli “umili fanti”, descrive le quotidianità assurde della vita militare e la netta cesura tra “generali ignoranti e presuntuosi” e gente comune che impara a conoscersi e a darsi una dignità. Dignità che il tenente Stumpo rafforza con la lettura dei suoi classici preferiti da Euripide ad Eschilo, a Tacito e Virgilio e con il ricordo e gli incontri con i quattro fratelli, anche loro in guerra, ed il dialogo continuo con la moglie Finuzza. Da Porto Empedocle a
Castelgandolfo, a Cervignano, al Cismon, a Cormons e nelle altre località delle Dolomiti Trivenete, il tenente Stumpo descrive vivaci quadri pieni di umanità in quella astratta e crudele vita militare che lo porta a non sentire “odio
per l’Austriaco quanto per il Governo e per i generali italiani” incapaci di dare attenzione e comprendere le proprie truppe e impreparati ad affrontare in prima linea i problemi di una guerra “nuova e globale”.
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