Composizioni varie – I volume – trascrizioni e revisioni dai manoscritti originali a cura di Giovanni Rea
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Platania Pietro,
Rea Giovanni (a cura di)
Descrizione
L’immagine di Pietro Platania (Catania 1828 – Napoli 1907) è oggi affidata, prevalentemente, alla partecipazione della composizione della Messa per Rossini su richiesta di Giuseppe Verdi tra il 1868 e il 1869, eppure dalla lettura dei quotidiani, come pure della stampa specializzata del suo tempo, emerge che egli fu all’epoca tra le maggiori autorità musicali italiane.
Ma quali sono gli elementi di quest’autorevolezza riconosciuta dai suoi contemporanei? A Platania fu, prima di tutto, riconosciuta una indiscussa maestria nella teoria musicale e nel contrappunto di tradizione napoletana. Fu iniziato al contrappunto napoletano in una concezione ‘gigantistica’ e di questa concezione sono presenti elementi in alcune sue composizioni. Uomo colto, per formazione e letture, dette alle stampe una serie trattati (Corso completo di fughe e canoni, Trattato d’armonia, ecc.) che esercitarono una notevole influenza, soprattutto nei conservatori meridionali d’Italia. Inoltre, Platania fu attivo in vari settori della vita musicale del secondo Ottocento. Fu anche chiaro autore di musica da camera (un quartetto esemplare) e di musica sacra di grande coinvolgimento e coltivò una propria sensibilità, trasferita nelle sue composizioni, nella musica italiana del XIX secolo.
Nonostante gli elementi sopradescritti, la ricerca musicologica effettuò sulla sua figura, e in generale sul nostro Ottocento, solo sporadici interventi, mettendo a fuoco la spiccata attività di compositore e una serie di aspetti creativi legati alla grande scuola musicale napoletana dei quali Platania fu uno degli ultimi illustri figli.
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