DONNE DEL CAPITALE

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Descrizione

A fine anni ’80, l’avvento del neoliberismo, regime capitalistico fondato su finanza e servizi, non più sulla produzione di merci. Dalle mansioni manuali e forza del corpo maschile della fabbrica fordista alle capacità cognitive/relazionali/comunicazionali della società dei consumi e dei servizi, più specifiche del femminile. Nuova forma storica di capitalismo narrata, nella retorica dominante, come offerta di libertà alle donne, per attrarle nel mercato del lavoro. Donne del capitale indaga tale mutazione epocale operata dal neoliberismo che investe ogni ambito della vita. Nella I PARTE, quaranta riflessioni esplorano, lungo un decennio, tre dimensioni. Esistenziale: autorealizzazione e destabilizzazione delle relazioni sentimentali, ruoli di madri/padri/nuove generazioni, portati archetipici della maternità e rivoluzioni tecnologiche della riproduzione. Socio-economica: per poche privilegiate, brillanti carriere e alti redditi; per la maggioranza delle donne, bassi salari, precarietà e lavoro di cura trasferito a immigrate.
Del profondo: ambivalenza fra realizzazione e cura, indipendenza e tenerezza, pragmatismo e bellezza. Nella II PARTE, nel testo teatrale Fuochi di veglia, già edito nel 2006, tutto ciò si incarna nelle figure di Giovanna, vecchia contadina, e sua nipote Sara, trentacinquenne, direttrice di un call center.
Le false promesse di prosperità collettiva recate da liberalizzazione e globalizzazione, approdate a diseguaglianze sociali mai così feroci e a uno svilimento dei diritti e delle forme del lavoro. Questo libro esorta alla consapevolezza: quando il Potere afferma di regalare la libertà, donne e uomini dovrebbero preoccuparsi e, insieme, rivoltarsi.

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