Descrizione

Questo agile libro propone una visione assai ampia della medicina
e della sanità nel Mezzogiorno moderno, che configura una particolare
“via napoletana”. Protagonisti ne sono i medici: la loro cultura, i profili
professionali, il rapporto con le istituzioni, con gli ospedali e le strutture
assistenziali. Viene messa a fuoco anche la relazione medici-giuristi:
un confronto vinto dai secondi, che hanno potuto contare sulla
superiorità della scientia juris, sulla partecipazione come classe dirigente
ai processi di sviluppo dello Stato moderno, sulla maggiore omogeneità
del gruppo sociale e professionale.
Questi diversi profili sono analizzati anche nello studio della Scuola
Medica Salernitana, l’unica realtà di formazione professionale
che nel Mezzogiorno ha cercato di mettere in discussione il monopolio
delle istituzioni mediche napoletane (l’università e l’ospedale
degli Incurabili). Entra prepotentemente nella formazione dell’identità
della medicina nel Regno di Napoli il rapporto tra arti paramediche
e disciplina del corpo: un complesso intreccio fra arte come insieme
di tecniche, disciplina delle virtù acquisite attraverso l’esperienza
e le regole della professione, scienza come sapere e sperimentazione.