Psicosi da spread. Come una strategia di lungo periodo è emersa a causa della sua improvvisata accelerazione. Quali inediti rimedi per evitarla al Bel Paese nei prossimi anni
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Orengo Mauro
Descrizione
La nostra crisi occupazionale è derivata solo dall’euro? Cioè da un progetto concepito per ottenere la libera circolazione dei capitali nell’Unione Europea e la deflazione salariale? Oppure il progetto, e la crisi che ne è conseguita, sono stati preordinati ad uno scopo occulto, ben più ambizioso e perfino estraneo agli interessi dei ceti abbienti del Vecchio Continente? Prima di escludere l’esistenza di una regia così sofisticata, sarebbe opportuno
constatare un fatto nuovo. Repubblica Popolare Cinese, Unione Indiana e Federazione Russa, accantonando qualche antica contesa frontaliera, hanno recentemente condiviso due importanti obbiettivi tecnologici.
L’uno, abbozzato già nel 2010, consiste nell’ammodernamento e omologazione delle rispettive ferrovie, al fine di connetterle ed agevolare le piccole imprese nell’accesso alla nuova rete internazionale. L’altro, aggiunto nel 2017, prevede la messa a punto di inediti usi delle risorse energetiche locali, per raggiungere quell’efficienza, autonomia ed invulnerabilità, che virtù consiglia quando si riducono unilateralmente le esportazioni verso le aree controllate da Paesi terzi dediti all’emissione di valuta internazionale e pertanto molto più armati.
Alla notizia di tali accordi l’elite finanziaria anglosassone si è trovata spiazzata ed avrebbe reagito pressappoco così: “Se in Asia quegli obbiettivi tecnologici saranno raggiunti, le nostre banche, dopo quasi duecento anni di controllo diretto, o ideologicamente mediato, del locale sviluppo economico, perderanno questa prerogativa. Il predominio mondiale dei traffici marittimi, della emissione di valuta per gli scambi e delle riserve fossili di idrocarburi liquidi non ci basterebbe più per allineare quei popoli ai nostri piani, ed anzi questi mostrerebbero la via dell’anarchia al resto del pianeta.
Dobbiamo prevenire tale esito iniziando a cambiare la nostra politica verso i vassalli…”.
L’autore ha indagato come questo cambiamento si sarebbe sviluppato ed ha contestualmente formulato alcune inedite protezioni, per consentire alla politica economica italiana di svincolarsi da esso.
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