Descrizione

Il racconto autobiografico di Marcello Cesa-Bianchi ha fatto sì che la narrazione
della propria storia di vita, il ritrovamento delle emozioni del passato
e la riflessione comprensiva del presente assumessero la forma del dialogo.
Un dialogo che si configura come espressione aperta e disponibile di sé
e come profondo e fondativo evento relazionale.
Ogni traccia della sua ricca e piena narrazione esistenziale è il segno
di relazioni e conoscenze di scambio e di arricchimento.
È stato quindi naturale pensare di riportare al lettore un monologo interiore
la cui vocazione è quella di una generosa e sempre desiderata comunicazione.
Il fondatore dell’Istituto di Psicologia di Milano, maestro e custode della storia
della psicologia italiana dagli anni ’40 ad oggi, ha incontrato il modo di narrare
il proprio dialogo esistenziale nello spazio della conversazione, attraverso diversi
colloqui con Emanuela Mancino, esperta di metodologie autobiografiche
e pratiche di narrazione.
Dai primi passi nella medicina e nella psicologia alla fondazione di insegnamenti
e cliniche, dall’infanzia alle esperienze del conflitto mondiale, degli incontri
e dalle amicizie con esponenti politici, artistici, scientifici, culturali di Milano
e d’Italia, dal dolore delle perdite all’instancabile passione per l’umano,
nelle sue forme di sofferenza, bellezza, poesia, il racconto di Marcello
Cesa-Bianchi è continuo gesto di comprensione di sé e dell’altro.
Un gesto instancabile, animato da un’ansia di speranza che ha mosso e continua
a muovere un uomo e uno scienziato che sapendo abitare il presente ha sempre
corso veloce, per essere sempre in anticipo sul proprio futuro.