Tommaso Campanella. La Repubblica di Bananab

8.00

Cesaro Antimo

COD: 9788860429223

Descrizione

Il pensiero di Tommaso Campanella (1568-1639), autore
della celeberrima Città del Sole, si pone, pur tra molte
contraddizioni, come significativa testimonianza della
modernità. Sempre in bilico tra ortodossia cattolica ed
eresia, il frate domenicano trascorse circa ventisette
anni in carcere a seguito di un fallito tentativo di
insurrezione contro il dominio spagnolo in Calabria.
Riuscì, tuttavia, ad aver salva la vita fingendosi pazzo.
In intervalla insaniae, com’egli stesso dice, trovò la
forza per continuare a scrivere, specialmente di
filosofia. Liberato grazie alla benevolenza di papa
Urbano VIII, decise di rifugiarsi a Parigi, dove si dedicò
alla pubblicazione dei suoi scritti.
Un antico manoscritto risalente alla prima metà del
XVII secolo, fortunosamente ritrovato, riporta alla luce
un’ipotetica trascrizione di un breve scritto
campanelliano perduto. Forse una seconda appendice
al De politica, una sorta di sequel della Città del Sole.
Il testo che qui si presenta si ricollega, infatti, al più
noto scritto utopico del frate calabrese per la forma
dialogica adottata, per lo stile, i protagonisti della
discussione e il sofferto tentativo di debellare “i tre
mali estremi: tirannide, sofismi e ipocrisia”. Se ne
differenzia, però, per un vago, irridente e malinconico
sapore, ad un tempo fantastico e profetico, che,
sollevando non poche difficoltà sulla sua esatta
attribuzione, ne pervade l’intera trama.

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