Tragicomico
€11.00
Gigliucci Roberto
Descrizione
La tragicommedia è in un certo senso un’invenzione tecnica
italiana, tuttavia non esiste un volume complessivo
sul tragicomico nella nostra lingua, mentre se ne trovano
in inglese o in francese. Questo volume copre quindi un vuoto,
aprendo il raggio alla massima ampiezza, da Euripide
a Ionesco. Il tragicomico non coincide necessariamente
con la tragicommedia come genere, è qualcosa di più ampio
e pervasivo. Ritroviamo il tragico nel comico e il comico
nel tragico fin dal teatro antico, e molto spesso la tragedia
a fine lieto si intreccia e si sovrappone alla tragicommedia
nell’età rinascimentale e barocca. I difensori del tragicomico
vedono in esso il riflesso della vita stessa, della realtà,
che è contraddittoria sempre e talvolta addirittura
sconcertante. I detrattori del tragicomico, da parte loro,
lo accusano di mostruosità, di inverosimiglianza. Contraddizioni
anche queste, in un dibattito che si svolge nel corso di secoli,
ma si accentua soprattutto nel Seicento, in Italia, in Francia,
in Spagna. Il genio di Shakespeare sbaraglia ogni discussione:
qui le commedie sono nere e talora agghiaccianti, mentre
le tragedie sono screziate di grottesco, comico e paradossale.
Alla fine del Settecento nasce una nuova forma di commedia
seria, fra esigenze morali e nuovo realismo,
mentre nell’Ottocento esplode la tragicomicità romantica,
fino a giungere ai capolavori di Ibsen e alla modernità piena,
con Pirandello, Ionesco, Beckett e gli altri. Questi e molti altri
sono i nodi tematici e critici trattati nel volume di Gigliucci,
con la costante consapevolezza che nel teatro si giocano
sempre le questioni determinanti dell’essere al mondo,
cioè dell’ambiguità, dello sconcerto, della tristezza ilare,
del tragicomico insomma.
Devi effettuare l’accesso per pubblicare una recensione.
Recensioni
Ancora non ci sono recensioni.