Vita perplessa del dottor Schopenhauer
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Bonazzi Gabriele
Descrizione
Due distinti periodi nella vita del filosofo Arthur Schopenhauer sono qui portati in scena: gli anni di un’inquieta giovinezza durante i quali Arthur fu ospite spesso insolente della madre Johanna a Weimar, la città di Goethe; e gli
anni della maturità e della vecchiaia vissuti a Francoforte, nei quali Arthur è intento a coltivare il suo successo di “maestro” già venerato in pubblico e, contemporaneamente, a ripercorrere le tappe tormentose della sua biografia.
L’alternarsi di questi due periodi, esposti dall’autore con la tecnica del flashback, mette così in mostra conflitti, rancori e amare, incerte vittorie. Lo scontro di Schopenhauer con la madre, sfociato poi in rottura completa e mai
più sanata, da un lato, e, dall’altro, il continuo riferimento a una filosofia a suo modo geniale, che dal nero pessimismo di fondo lascia affiorare una disattesa “morale della compassione”, sono gli argomenti centrali di questo dramma di vita e di pensiero. Con dovizia di particolari desunti rigorosamente dalle fonti documentarie di lettere e testimonianze, ma anche adattati a talune esigenze di scrittura, il testo che Bonazzi – cosa insolita in Italia – ha scelto di realizzare per le scene, ricostruisce ed esplora dall’interno, con perfetta mimesi, le fasi aspre e drammaturgicamente esplosive di una vita “perplessa” fatta di tensioni e infelicità subite, sia pure in modo diverso, da ciascuno dei tre membri della famiglia Schopenhauer: Arthur, egoista e solitario, turbato da una quantità
di rimorsi; la sacrificata sorella Adele e la madre, l’indomita, affascinante Johanna, degna antagonista di un simile figlio.
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